Menu principale:
Profeta della Letizia cristiana e compatrono di Acireale
Statua donata dal clero secolare
di Acireale in occasione del III
centenario della canonizzazione
del santo (1623)
Filippo Neri visse in tempi assai difficili per la Chiesa. In lui lo Spirito Santo operò in modo straordinario per la riforma dei costumi e una profonda reviviscenza della fede.
È nota la sua autenticità evangelica nell’esercizio delle virtù e nello zelo apostolico. Egli visse del soprannaturale con tale naturalezza da far della sua fede una sorgente di gioia e con sapiente pedagogia seppe trasmettere tale sua esperienza a tanti discepoli e figli spirituali.
Nasce a Firenze il 21 luglio 1515. Senza dubbio alla sua formazione oltre che la famiglia contribuiscono i padri domenicani del convento di san Marco in Firenze.
Caduta la famiglia in difficoltà economiche, egli viene mandato a Gaeta presso lo zio Romolo, ricco commerciante. Ma qui scopre che egli non è fatto per le mezze misure e così con l’ardore dei suoi 18 anni, docile alla chiamata dello Spirito Santo, decide di mettersi a totale disposizione del Signore e così parte per Roma.
Sebbene, soprattutto da sacerdote, lo troveremo per le strade di Roma, in mezzo alla gente a chiacchierare o a raccontare le facezie del Piovano Arlotto, oltre che a giocare a “piastrelle” con i più scalmanati o, anche, più semplicemente a passeggiare, girando per le botteghe, magari in compagnia di Capriccio, la sua cagnetta, Egli è colui che, servendosi pur di qualche battuta o burla, mostrerà soprattutto una profonda propensione alla vita di comunione con il Signore.
In realtà egli è un uomo di grande interiorità, che vive per ben 16 anni la sua laicità in mezzo ai romani come fosse un eremita. Solo nel 1551 accetterà di divenire sacerdote, perché convinto dal suo padre spirituale.
P. Antonio Gallonio, il suo primo biografo, scrive che Filippo Neri desiderava ardentemente la solitudine, perché proprio nella preghiera in solitudine aveva trovato la sua strada.
Anzi continua, il tempo non gli bastava più davvero; la notte era divenuta insufficiente per la preghiera; l’amore crocifisso di Dio, dinanzi al quale non riusciva a trattenere le lacrime, era troppo grande, e allora aveva deciso di abbandonare gli studi e aggiungeva: “Sono uno che ha studiato poco e ha potuto imparare soltanto poco”, in quanto impegnato nella preghiera e negli esercizi spirituali.
Possiamo dunque concludere con certezza che l’Apostolo di Roma si prepara a quello che poi sarà il suo apostolato con una straordinaria vita contemplativa.
Processione del 26 Maggio
Apertura della Cappella
Processione del 26 Maggio
Particolare della trionfale uscita
La notte di Pentecoste del 1544, dopo l’esercizio di otto -
Filippo, ancor giovane laico, insieme con una quindicina di membri della Confraternita della SS. ma Trinità dei Pellegrini, fondata da lui e dal suo confessore P. Persiano Rosa, nell’Anno Santo 1550 pensa di organizzare l’accoglienza a Roma dei pellegrini: i primi locali per l’ospitalità vengono presi in affitto, alcuni sono donati, altri apprestati alla men peggio. L’iniziativa comunque riesce: vengono accolti e ospitati circa settantamila romei.
Nel 1551, a 36 anni, su consiglio del Confessore, accetta di diventare sacerdote. Inizia il suo ministero sacerdotale tra confessionale altare ed ambone.
Nasce così l’Oratorio, che è quella grande cerchia di uomini e delle loro famiglie, che ogni giorno si riunisce attorno a lui, per pregare, leggere la Bibbia e cantare nella gioia che solo lo Spirito Santo sa dare.
Solo nel 1575 verrà alla luce la Congregazione dell’Oratorio: una comunità di sacerdoti e di fratelli laici che avrà come obiettivo primario quello dell’assistenza all’Oratorio secolare e ai laici in genere con quello stesso amore con cui li amava san Filippo.
Vivente ancora San Filippo la Congregazione si comincerà a sviluppare anche oltre Roma e dopo la morte (1595) e la canonizzazione (1622) le Congregazioni dell’Oratorio si svilupperanno in tutto il mondo.
Busto conservato nella
Casa dell'Oratorio acese
Ad Acireale la venerazione nei confronti del Santo della Gioia è particolarmente sentita e culmina nella partecipazione cittadina alla festa del 26 maggio.
26 Maggio Festa di S. Filippo Neri
Il vescovo si intrattiene con i bambini
e i ragazzi che hanno partecipato alla
Celebrazione Eucaristica
La mattinata, come è ormai consuetudine, è animata dalla partecipazione degli alunni delle scuole cattoliche e statali vicine all'Oratorio, mentre il pomeriggio è caratterizzato dalla solenne Concelebrazione dei Padri dell'Oratorio e dalla processione del simulacro e delle Reliquie di san Filippo Neri.
Il simulacro di padre Filippo viene posto sul fercolo ligneo, costruito intorno alla metà dell'ottocento, e trainato dai ragazzi e dai giovani che sulla camicia bianca portano ricamato il cuore di san Filippo e si snoda per le vie del quartiere Suffragio e del centro cittadino.
Momento della processione del 26 Maggio
Particolarmente significativo è il gesto con il quale il Primo cittadino della città di Acireale offre al Santo, che è compatrono della città, un omaggio floreale a nome dell'intera cittadinanza nel mentre il fercolo con il simulacro e le reliquie del Santo della gioia viene accolto festosamente in piazza Duomo, da parte dei numerosi fedeli presenti con uno scrosciante applauso.
San Filippo Neri e i suoi giovani
San Filippo Neri, apostolo della gioventù
Prega per noi