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Sin dalla fondazione dell’Oratorio di Acireale, per opera di P. Mariano Patanè (1756), la biblioteca è stata sempre uno strumento indispensabile per la formazione culturale dei sacerdoti filippini e dei giovani della loro Real casa di educazione.
La biblioteca della Congregazione era costituita da tanti volumi, forse trentamila circa. Dopo la soppressione dei beni (1861) ne rimasero circa 7500. L’attuale biblioteca è composta da diversi settori che vanno dall’ascetica alla teologia, dall’agiografia all’esegesi, dalla catechistica alla cristologia, dall’eloquenza alla letteratura, anche quella siciliana. Essi sono contenuti in grandi armadi metallici, chiusi e sistemati lungo un corridoio, ogni libro numerato sul dorso e catalogati in uno schedario.
I libri, oltre ad avere un valore economico, sono un valore per la comunità. I padri dell’Oratorio, anche per mezzo di essi, hanno potuto arricchire la propria cultura confrontandola con quella dei secoli precedenti.
Al fine di migliorare la potenzialità della biblioteca e l’effettivo uso dei volumi è in progetto un processo di catalogazione informatizzata degli stessi.