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S. Filippo Neri
Il Servo di Dio Padre Mariano Patanè, dopo circa due secoli dalla nascita della Congregazione dell'Oratorio ad opera di San Filippo Neri, propone ad Acireale la stessa istituzione. Ripercorrendo i tratti fondamentali dell'istituzione acese, vediamo come alla base vi è una difficile ambientazione sociale, un periodo di restaurazione storica, una condizione spirituale in genere blanda ma soprattutto, ad Acireale, l'assenza di un'opera che si occupasse della gioventù. Tali problematiche, che per grandi linee sono simili a quelle in cui si trovò ad operare due secoli prima padre Filippo, spinsero Don Marianeddu a scegliere per Acireale la Congregazione dell'Oratorio e, così facendo, Egli riuscì a far interessare del problema l'autorità civile così nel 1756 veniva istituita in Acireale la Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri.
Si trattò di una scelta felice se il Vescovo Fernando Cento, nel ricordo del 3° centenario della canonizzazione di S. Filippo Neri, dirà: «Filippo Neri ed Acireale!… Oh! venerando fondatore dell'Oratorio Filippino, P. Mariano Patanè, sia benedetta la tua memoria, perché a te principalmente devesi questo soave vincolo, che al Padre tuo stringe la terra avventurata che ti diede i natali!… Sì, Filippo Neri ha educato la Diocesi di Acireale: ha educato il suo Clero, ha educato il suo popolo… Il suo Oratorio, quando il patrio Seminario ancora non esisteva, fu il Cenacolo, dove tanta e la miglior parte del suo Clero ebbe la sua formazione». Si comprende come gli anni che seguirono diedero forma all'Oratorio e non mancarono frutti abbondanti. Alla sua morte il padre Patanè lasciava una ricca eredità spirituale, un convitto per giovani ed alcune scuole.
Nel 1827 Leone XIII ne sanzionava l'erezione canonica e il 3 giugno dello stesso anno la Congregazione dava inizio ai lavori per la nuova chiesa che sarebbero terminati nel 1840. Il 25 Giugno 1888 Giambattista Arista chiede ed ottiene di far parte della Congregazione dell’Oratorio acese, della quale diventerà il secondo fondatore. Ad Acireale, l’Oratorio aveva già allora, una tradizione gloriosa di pietà e di formazione. Nel 1863 entrò in vigore la legge eversiva e la Congregazione non poté più vivere la vita comune. Ma se la comunità venne sciolta, rimase vivo lo spirito filippino per opera dei Padri dell’epoca, che pur vivendo separatamente nelle proprie case, tenevano vivida l’antica trama apostolica che svolgevano nella chiesa dell’Oratorio, e, subito dopo, dal 1875, nel Collegio San Michele e nella Villa Filippina.
Anche in questo periodo dunque si continuò in Acireale la tradizione filippina a cui l’Arista, entrato in Congregazione, portò il profumo della sua virtù e la ricchezza del suo contributo. Il sogno, che egli dal 1888 al 1894 accarezzò e cercò di realizzare, con la tenacia che lo distinse nel proseguimento delle opere di bene, fu quello di ripristinare la vita comune per vivere insieme lo spirito del Neri nella calda intimità di una famiglia. «Quanto sarà dolce per noi quel giorno quando entreremo nel nostro nido», aveva scritto il 9 maggio 1893 al fondatore dell’Oratorio di Cava de Tirreni, P. Giulio Castelli – oggi Servo di Dio – verso il quale nutriva stima e viva fiducia. La sera del 25 maggio 1895 si realizzò quel sogno. Iniziava la vita comune sotto lo sguardo benedicente della Madonna della Purità, con due padri e due fratelli.
E il 6 giugno 1895 scriverà a P. Castelli: «Finalmente ci siamo uniti in Comunità! Qual sia il contento dell’animo mio non so esprimere e tanto meno so esprimere la gratitudine che sento per il buon Dio, che, certo per la intercessione della Madonna e del nostro San Filippo, in bonum Congregationis nos». Dal Preposito, P. D. Mariano Leonardi, P. Arista viene eletto delegato e in tale carica viene confermato dal Preposito successivo, P. Rosario Licciardello, il quale era contemporaneamente il primo rettore del Seminario diocesano, e, infine, dopo la morte di quest’ultimo, l’8 settembre 1896, viene eletto Preposito dell’Oratorio. La chiesa venne abbellita e arricchita di altari marmorei e un artistico Tabernacolo, vennero costruite le prime stanze addosso alla chiesa e così la vita comune vi si poté svolgere con più ampio respiro. Con l'inaugurazione nel 1902 della nuova casa costruita a spese del padre Giambattista Arista, il quale poi sarà il 2° Vescovo di Acireale, la Congregazione conobbe una nuova vitalità e molteplici furono le attività che segnarono il cammino fino ai nostri giorni.