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L’altare della reposizione è il luogo in cui viene riposta e custodita l’Eucaristia al termine della celebrazione eucaristica del Giovedì Santo, la “Missa in Coena Domini”.
La reposizione dell’Eucaristia si compie per invitare i fedeli all’adorazione tra giovedì e venerdì Santo in ricordo dell’istituzione di un mistero così grande e nella meditazione delle sofferenze della Passione di Cristo.
Nella tradizione e nel linguaggio popolare l’Altare della Reposizione viene comunemente chiamato, “Sepolcro”. Tale terminologia è impropria perché in esso viene riposta l’Eucaristia, segno sacramentale di Gesù Cristo vivo e risorto. L’altare della reposizione non è dunque un sepolcro che simboleggia la morte di Gesù, ma un luogo in cui adorare l’Eucaristia.
E’ la presenza eucaristica di Gesù nel Tabernacolo che vogliamo adorare e contemplare.
Nella nostra chiesa, di anno in anno, i giovani che la animano offrono vari spunti che guidano nella meditazione coloro che in questo giorno particolare vengono ad adorare il mistero eucaristico. Anche attraverso i vari segni offerti, la “visita” al tabernacolo diviene un dolce invito ad entrare nei sentimenti che furono in Cristo Gesù lasciando che diventino i nostri. La sera del giovedì santo, infatti, si fa memoria dell’ultima cena, la cena del dono totale di Gesù che si manifesta nel gesto semplice dell’offerta del pane e del Vino, segni del sublime mistero dell’Eucaristia:
E’ la cena della vittoria dell’amore capace di donarsi senza riserve:”Gesù si alzò da tavola, prese un asciugatoio, versò dell’acqua e cominciò a lavare i piedi dei discepoli… -
E’ contemplazione del mistero della Parola che si fa carne e si dona “fino alla morte e alla morte di croce...” caricandosi di tutti i peccati e delle sofferenze dell’umanità per divenire per essa liberazione e vita nuova.
“ Se il chicco di grano non cade in terra e non muore, non porta frutto…”: dalla croce fiorisce la nuova creazione, l’umanità è riconciliata.